Un luogo che toccherà da vicino una delle sensibilità religiose più sentite nella storia dell’arte, andiamo a scoprire i quattro capolavori del Maestro rinascimentale Lorenzo Lotto custoditi a Villa Colloredo Mels.
Nato a Venezia nel 1480, l'artista ebbe un rapporto particolare con Recanati e le Marche, terra a cui ha lasciato inestimabili capolavori e che lo vide trascorrere diverse fasi della sua vita, fino alla morte da oblato presso il Santuario di Loreto. Le quattro opere che si potranno am... leggi di più
Nato a Venezia nel 1480, l'artista ebbe un rapporto particolare con Recanati e le Marche, terra a cui ha lasciato inestimabili capolavori e che lo vide trascorrere diverse fasi della sua vita, fino alla morte da oblato presso il Santuario di Loreto. Le quattro opere che si potranno ammirare sono: il Polittico di San Domenico (1506-1508), capolavoro giovanile; l’affascinante Trasfigurazione (1511 circa); il San Giacomo Maggiore (1512-1513) e l’Annunciazione (1533-1535), probabilmente l’opera più importante di Lotto.
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A pochi chilometri da Macerata, una Provincia della Regione Marche, troviamo Recanati, sito in una posizione molto panoramica tra le valli del fiume Musone e Potenza. Estesa su un alto e tortuoso colle a 296 metri sul livello del mare, ha una superficie di 102 kmq ed una popolazione di circa 21.400 abitanti. La città è raggiungibile dall’Aeroporto “Raffaello Sanzio“ di Falconara (Ancona), dal casello autostradale della A14 - Loreto/Porto Recanati e dalle Stazioni Ferroviarie di Loreto ed Ancona.
Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 - Loreto, 1556-57) è considerato uno dei principali esponenti del Rinascimento italiano. La sua attività si svolse in gran parte tra il Veneto, la Lombardia e le Marche. Si tratta di un artista sofferto, introverso, incompreso e, nello stesso tempo, di grande modernità e sensibilità. Fin da giovane si distinse per una personalità inquieta e autonoma, controcorrente nell’ambiente veneziano dominato da Giorgione e Tiziano. A Recanati lascia quattro capolavori, realizzati in diversi periodi della sua eccezionale carriera artistica.
La celebre Annunciazione (1533-1535), uno dei capolavori assoluti del Maestro, venne realizzata per la Confraternita dei Mercanti di Recanati. La rappresentazione di questo avvenimento religioso è molto frequente nella Storia dell’Arte, ma la connotazione che le attribuisce Lorenzo Lotto è sicuramente nuova e particolare, per non dire rivoluzionaria. Le motivazioni che rendono unica questa Annunciazione rispetto a tutte le altre sono essenzialmente due: l’atteggiamento singolare della Vergine, che anziché essere rivolta verso l’Angelo, come da tradizione, guarda spaventata lo spettatore cercando quasi conforto e consolazione, e la presenza di un gatto al centro della scena simbolo del male ma nello stesso tempo anche elemento ironico e ambiguo, che scappa impaurito di fronte all’arrivo dell’Angelo inviato da Dio Padre.