Un itinerario memorabile che si snoda all’interno dell’ampia mole della Cattedrale di Siena con il Museo, la Cripta, il Battistero e l’Oratorio di San Bernardino alla scoperta dell’animo umano e delle verità della fede svelate attraverso la cultura e l'arte.
Il magnifico complesso dell’Opera Metropolitana in Siena comprende una serie di monumenti tra i più significativi nel panorama artistico europeo. La cattedrale ne rappresenta senza dubbio il fulcro dal quale si diparte ogni ulteriore approfondimento, m... leggi di più
Il magnifico complesso dell’Opera Metropolitana in Siena comprende una serie di monumenti tra i più significativi nel panorama artistico europeo. La cattedrale ne rappresenta senza dubbio il fulcro dal quale si diparte ogni ulteriore approfondimento, ma sono parte determinante del complesso anche la Cripta, il Battistero e il Museo dell’Opera inseriti nella stessa ampia mole costituita dal “Duomo Vecchio” e dal “Duomo Nuovo”. Nella cattedrale si conservano numerose sculture, capolavori dell’arte di ogni tempo, realizzati da alcuni fra i massimi artisti: Nicola Pisano ha scolpito il celebre Pergamo, a Donatello spetta un’intensa effigie bronzea di San Giovanni Battista conservata nell’omonima cappella; Michelangelo ha eseguito quattro statue inserite nelle nicchie dell’Altare Piccolomini; con l’età barocca il patrimonio plastico del Duomo viene arricchito da due statue del Bernini nella Cappella del Voto, uno dei luoghi più rappresentativi del culto. Nella Libreria Piccolomini, sul fianco sinistro del Duomo, si possono ammirare i celebri affreschi del Pinturicchio raffiguranti la biografia dell’umanista Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II, la sfavillante volta a grottesche, il gruppo marmoreo delle Tre Grazie, copia di epoca romana da originale ellenistico, i preziosi codici del XV secolo conservati nelle vetrine. A al di là dei numerosi capolavori di ogni epoca, l’opera per più versi eccezionale è il pavimento realizzato con la tecnica del graffito e del commesso marmoreo, frutto di un programma di ispirazione classica e religiosa, che si è realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento. La visita prosegue nella Cripta, che conserva un ciclo “alle origini” della pittura italiana, e nel Battistero che contiene almeno un’opera straordinaria del primo Rinascimento, il celebre Fonte Battesimale. Le formelle in bronzo dorato, con Storie di San Giovanni Battista, sono state infatti concepite da artisti quali Jacopo della Quercia, Lorenzo Ghiberti e Donatello. La suggestiva decorazione delle volte affrescate dal Vecchietta illustra gli articoli del Credo che designano la professione di fede, richiesta al catecumeno per l’ammissione al Battesimo. Nel Museo dell’Opera, che da oltre cento anni custodisce le preziose opere d’arte che provengono dal Duomo, a rappresentarne la memoria storico-artistica, devozionale e religiosa, è possibile ammirare la Vetrata e la grande pala d’altare trecentesca raffigurante la Maestà di Duccio di Buoninsegna, capolavoro della pittura medievale europea, le statue di Giovanni Pisano che decoravano la facciata del Duomo, la Madonna del Perdono di Donatello e la Rosa d’oro del Bernini oltre a numerosi capolavori pittorici di scuola senese e un’importante collezione di oreficerie e tessili. Salendo sul Facciatone sarà possibile ammirare la sorprendente veduta della città di Siena e della sconfinata campagna toscana circostante. Fa parte del complesso anche il cinquecentesco Oratorio di San Bernardino, con il ciclo di affreschi con la storia della vergine che accoglie in alcuni ambienti attigui il Museo Diocesano di Arte Sacra ove è conservata la celebre Madonna del Latte di Ambrogio Lorenzetti.
nascondiCattedrale, Libreria Piccolomini, Museo dell'Opera,
Panorama dal Facciatone, Cripta, Battistero:
dal 1° aprile al 31 ottobre
dalle ore 10:00 alle ore 18:00
dal 1° novembre al 31 marzo
dalle ore 10:30 alle ore 17:30
nei giorni festivi la Cattedrale apre alle ore 13:30
Biglietteria per cambio Voucher:
Piazza Duomo, 7 - 53100 Siena
Duomo, Museo dell'Opera
e Biblioteca Piccolomini:
Piazza del Duomo
Cripta:
Scalinata di San Giovanni
Battistero:
Piazza San Giovanni
Oratorio di San Bernardino:
Piazza San Francesco
In auto:
Da nord: A1 uscita “Firenze Impruneta”, quindi Superstrada Firenze/Siena (40 min.).
Da sud: A1 uscita “Valdichiana”, quindi raccordo Bettolle-Siena (2h 30min.)
Il Duomo si trova all’interno del Centro Storico della città, non è pertanto consentito raggiungerlo direttamente in auto. Arrivando in auto è consigliabile uscire a Siena Ovest e raggiungere il Parcheggio Duomo, oppure uscire a Siena Sud e raggiungere il Parcheggio Il Campo. Per info: www.sienaparcheggi.it
In treno:
Visita il sito www.trenitalia.com per conoscere gli orari dei collegamenti da Roma, Firenze, Pisa e Grosseto. La Stazione di Siena è in piazza Carlo Rosselli, a circa 2 km dal Centro Storico. Dalla Stazione Ferroviaria al centro il tempo di percorrenza in Bus è di circa 5 minuti (per info: orario autobus urbani).
In autobus:
Collegamenti dalle grandi città come Roma e Firenze.
Il pulpito, a pianta ottogonale, fu scolpito da Nicola Pisano tra la fine del 1265 e il 1268. Si tratta di uno dei luoghi fondamentali della celebrazione, un ambone dal quale viene proclamata la Resurrezione di Cristo e il suo Vangelo.
Il programma iconografico, volto a illustrare la dottrina cristiana della redenzione, si delinea su tre livelli: in basso, accanto a leoni e leonesse, sono raffigurate le Arti Liberali e la Filosofia, attraverso le quali l’uomo si eleva a Dio. Seguono le Virtù, gli Evangelisti e i Profeti, inseriti negli angoli e nei pennacchi dell’ottagono. Nelle formelle del ballatoio si manifesta la venuta di Cristo che ha salvato l’umanità. Si succedono le scene raffiguranti: Visitazione e Natività; Viaggio e adorazione dei Magi; Presentazione al Tempio e Fuga in Egitto; Strage degli Innocenti; Crocifissione; Giudizio finale. L’iconografia dei rilievi segue la struttura dei Vangeli, siamo di fronte a un vero e proprio Vangelo scolpito
nascondiLa cattedrale di Siena conserva numerosi capolavori di ogni epoca, ma l’opera, per più versi eccezionale, è il pavimento: “il più bello..., grande e magnifico... che mai fusse stato fatto”, secondo la definizione di Giorgio Vasari, frutto di un programma che si è realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento. I cartoni preparatori per le cinquantasei tarsie furono forniti da importanti artisti, tutti senesi, tranne il pittore umbro Bernardino di Betto detto il Pinturicchio, autore, nel 1505, della tarsia con il Monte della Sapienza.
La tecnica utilizzata per trasferire l’idea dei vari artisti sul pavimento è quella del commesso marmoreo e del graffito. Nelle tre navate il percorso si snoda attraverso i temi relativi all’antichità classica e pagana: La lupa che allatta i gemelli, Ermete trismegisto, il fondatore della sapienza umana, le dieci Sibille che davano i loro responsi oracolari in varie parti del mondo, i filosofi che hanno rifiutato la ricchezza per meglio conoscere la profondità dell’animo umano nei suoi rapporti con la divinità. Nel transetto e nel coro si narra invece la storia del popolo ebraico, le vicende della salvezza compiuta e realizzata dalla figura del Cristo, costantemente evocato e mai rappresentato el pavimento, ma presente sull’altare, verso cui converge l’itinerario artistico e religioso.
nascondiAl primo piano del Museo, in una sala climatizzata, incontriamo la magnifica pala d’altare con la Maestà di Duccio di Buoninsegna, vero incanto di tutta la collezione, capolavoro assoluto dell’arte pittorica italiana del primo Trecento. La tavola fu commissionata all'artista nel 1308 e venne ultimata nel giugno del 1311, quando, con una solenne processione, fu posta sull’altar maggiore della Cattedrale.
Il fronte del dipinto è dominato dalla Madonna in trono circondata da una corte di angeli e santi. La Vergine rappresenta l’immagine perfetta della misteriosa realtà della Chiesa; ella, infatti, come la Chiesa, è una realtà umana che porta nel suo grembo il Mistero di Cristo, lo partorisce e lo offre agli uomini che cercano la strada del loro destino. Sul retro della tavola è raccontata la Passione di Cristo suddivisa in ventisei riquadri. A completare l’opera vi erano anche una predella e un coronamento, dipinti anch’essi su entrambi i lati. La predella, posta sotto la tavola centrale, presentava le Storie dell’infanzia di Gesù (recto) ed Episodi della vita pubblica di Cristo (verso). Sul coronamento, invece, erano raffigurate le Storie della Vergine (recto) e le Storie di Cristo dopo la resurrezione (verso).
nascondiNel 1450, il Vecchietta riceve l’incarico della decorazione delle volte del Battistero senese, proseguendo il lavoro già impostato dal pittore bolognese Agostino di Marsiglio. La chiesa, a pianta rettangolare, è divisa da due consistenti pilastri in tre navate, ognuna delle quali comprende due campate con volte a crociera. In quelle prossime all’ingresso compaiono le figure degli Apostoli, mentre nelle vele delle crociere contigue alla parete di fondo si trovano rappresentati gli Articoli del Credo.
Le scene sono dodici, quattro per ogni campata e la loro successione ha un andamento antiorario. Astrazione e rigore metafisico contraddistinguono le varie scene, fra le quali si segnalano: l’Ascensione (sesta vela), ove il Cristo, posto frontalmente nella mandorla infuocata, siede per l’eternità nell’alto dei cieli; la discesa dello Spirito Santo (ottava vela) dove la colomba, suo attributo, è sommersa da un fascio di luce che si irradia sull’ostia elevata nel calice; l’allegoria della Chiesa Cattolica (nona vela) in cui il pontefice poggia su san Pietro semidisteso a terra. Il papa, con la sinistra consegna le chiavi al fondatore della Chiesa Cattolica mentre con l’altra mano somministra il battesimo, strumento di salvezza, a un catecumeno immerso nell’acqua di un fonte di bronzo dorato, al cospetto di un fedele in ginocchio con le mani giunte, in atto di proferire, come succede in ognuna delle altre vele, la parola «CREDO».
nascondiLa struttura architettonica dell’Oratorio di S. Bernardino, risalente ad epoca tardo medievale è stata completamente ristrutturata nel corso del Cinquecento. Si tratta di un luogo assai suggestivo, uno degli spazi museali più interessanti a Siena, capace di offrire, a partire dal XIII secolo, una panoramica complessiva della produzione pittorica senese, accogliendo, in alcuni locali adiacenti, anche il Museo Diocesano di Arte Sacra.
L’edificio, nato per ospitare la Confraternita di Santa Maria e San Francesco, nel XVI secolo fu intitolato al frate Bernardino Albizzeschi, canonizzato nel 1450, che sovente teneva le sue infervorate prediche nella piazza antistante. Dopo aver varcato l’ingresso dell’Oratorio, costituito da un elegante portale in travertino, il visitatore si trova in un ambiente con le lunette, affrescate tra la fine del Cinquecento e il secolo XVII e raffiguranti episodi legati ai miracoli della vita di san Bernardino. Nucleo centrale del museo rimane la splendida cappella dell’oratorio superiore intitolata a Santa Maria degli Angeli e completamente affrescata agli inizi del Cinquecento da Domenico Beccafumi, Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma e Girolamo Pacchia. Il programma iconografico presente nelle scene che si articolano lungo le pareti dell’oratorio, con Storie della vita della Madonna, si propone di celebrare l’Assunzione della Vergine in anima e corpo.
nascondi