Un percorso pensato per ammirare da punti di vista insoliti gli affreschi dell’abside della Cattedrale, la romanica Basilica di Sant’Eufemia e il Museo Diocesano, con l’occasione unica di poter salire sull’antico Campanile ancora funzionante e ammirare la città dall’alto. L’itinerario di visita si diparte dal fianco destro della Cattedrale, la Cappella degli Eroli, Vescovi di Spoleto, dedicata all’Assunta e con affreschi di Jacopo Siculo raffiguranti Profeti e scene del Vecchio e Nuovo Testamento.
L'esperienza è attiva dal 26 marzo al 1° novembre.
Sarai idealmente accolto dalla Madonna Assunta venerata dal Vescovo Eroli e alla quale è dedicata la Cattedrale. La visita conduce agli affreschi di Filippo Lippi nell'abside, sempre sulla tematica dell'Assunta, culmine del percorso estetico e religi... leggi di più
Sarai idealmente accolto dalla Madonna Assunta venerata dal Vescovo Eroli e alla quale è dedicata la Cattedrale. La visita conduce agli affreschi di Filippo Lippi nell'abside, sempre sulla tematica dell'Assunta, culmine del percorso estetico e religioso. La chiesa custodisce, inoltre, vari capolavori: dalla facciata al pavimento percorrendo stili e scuole, dall’arte delle origini al Romanico, dal Rinascimento al Barocco fino al Neoclassicismo. Ma il Duomo non conserva soltanto monumenti, è anche luogo per eccellenza della spiritualità, con particolare riguardo alla Cappella delle Reliquie dove è custodita la preziosa lettera autografa di San Francesco d’Assisi a Frate Leone. Troviamo, inoltre, la Cappella della Santissima Icona realizzata nel 1626 al posto della vecchia sagrestia per ospitare la tavoletta bizantina donata alla città da Federico Barbarossa nel 1185 in segno di riconciliazione e nella quale la Vergine Maria tiene in mano un cartiglio, che sebbene non attualmente leggibile poiché l'icona è ricoperta di una riza d'oro, riporta un dialogo commovente tra il Figlio e la Madre:
- Che cosa chiedi, o Maria?
- La salvezza dei viventi.
- Ma provocano a sdegno.
- Compatiscili, Figlio mio.
- Ma non si convertono!
- E tu salvali per grazia.
L'icona è attribuita dalla tradizione a San Luca e con ogni probabilità è pervenuta in Italia durante la controversia iconoclasta in Oriente nel VIII-IX secolo. Alla “Santissima Icona” è collegata, tra l’altro, la conversione del giovane Francesco Possenti (San Gabriele dell’Addolorata).
Oltre alla visita della Cattedrale, sarà possibile proseguire il cammino verso il Museo Diocesano e la Basilica di Sant’Eufemia. Il Museo, situato all’interno del Palazzo della Curia Arcivescovile, conserva opere che vanno dall’arte delle origini al Rinascimento fino al Barocco: maestri spoletini, fiorentini, romani, dall’autore della Croce azzurra al Maestro di San Felice di Giano, da Neri di Bicci a Filippino Lippi, da Domenico Beccafumi al Cavalier d’Arpino fino a Gian Lorenzo Bernini.
nascondiCATTEDRALE:
da Aprile a Ottobre:
lunedì-sabato 10.30 - 18.00
domeniche e festivi 12.30 - 18.00
Ultimo ingresso al Museo 30 minuti prima dell'orario di chiusura
da Novembre a Marzo:
lunedì-sabato 10.30 - 17.00
domeniche e festivi 12.30 - 17.00
Ultimo ingresso al Museo 30 minuti prima dell'orario di chiusura
MUSEO DIOCESANO E BASILICA DI SANT'EUFEMIA:
da aprile a ottobre:
Tutti i giorni dalle 10:00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00
Ultimo ingresso al Museo 30 minuti prima dell'orario di chiusura
da novembre a marzo:
sabato e domenica dalle 10:00 alle 17:00
Ultimo ingresso al Museo 30 minuti prima dell'orario di chiusura
CHIUSO 25 DICEMBRE 2023 E 1 GENNAIO 2024
In treno:
Collegamenti diretti da Roma via Orte, in 1h20 su 5 treni Eurostar e circa 1h45 su 12 treni regionali. Da Milano, 6h10 su Intercity e 5h15 via Firenze sulla Freccia Rossa. Altri tempi di percorrenza (circa): 4h Bologna, Firenze 3h15, Napoli 3h, Torino 8h30, 6h45 Venezia.
In aereo:
L'aeroporto più vicino è quello di Perugia "San Francesco d'Assisi", con voli giornalieri per Milano Malpensa e con frequenza variabile a Londra e Tirana. I collegamenti per Spoleto sono possibili in taxi e autonoleggio. La migliore alternativa è Roma Fiumicino, con il trasferimento a Spoleto in treno (via Leonardo Express per Roma Termini).
In auto:
Arrivando da sud, Spoleto si trova a 60 km dal casello di Orte della A1: proseguire sulla SS3 Flaminia in direzione Terni e sulla SS395 in direzione Foligno. La distanza da Roma è di circa 150 chilometri. Venendo da nord, è possibile uscire dall'autostrada A1 a Valdichiana e proseguire sulla E45 in direzione di Foligno, poi la SS75 e SS3, per un totale di circa 115 chilometri. La distanza da Milano è di circa 510 km. I veicoli privati non sono ammessi nel centro di Spoleto. Diverse aree di parcheggio sono disponibili nelle vicinanze, con prezzi che vanno da 0,50 € all'ora a 40 € al mese. Informazioni su: Umbria Mobilità Tempi medi di percorrenza: Ancona – Spoleto: 2h 05m - 155 km Firenze – Spoleto: 2h 15m - 210 km Roma – Spoleto: 1h 50m - 145 km Napoli – Spoleto: 3h 22m - 330 km Milano – Spoleto: 5h 05m - 510 km
In bus:
Spoleto è servito da linee di autobus locali, e di altre città in Umbria. Informazioni su: Umbria Mobilità.
Lungo la navata destra, sull’ultimo altare prima del transetto, è posta la famosa Croce dipinta di Alberto Sotio datata e firmata 1187. Fu realizzata per la chiesa spoletina dei Santi Giovanni e Paolo, dove è rimasta fino al 1877, anno in cui fu trasferita nella Cattedrale di Santa Maria Assunta. La Croce, dipinta su pergamena applicata alla tavola, presenta il Cristo nella tipologia del Triumphans: eretto e con gli occhi aperti, poiché ha simbolicamente già vinto sulla morte. Negli scomparti laterali si riconoscono i due dolenti: la Vergine Maria e San Giovanni Evangelista, mentre nel suppedaneo il sangue scende dai piedi di Gesù fino al teschio di Adamo alla base del Monte Calvario. Nella parte più bassa del Crocifisso troviamo, invece, la data e la firma del Sotio.
L’abside del Duomo presenta una straordinaria decorazione ad affresco con Storie della vita della Vergine, opera del fiorentino Filippo Lippi, morto a Spoleto nell'ottobre 1469 e sepolto all’interno della stessa Cattedrale. Il ciclo di Spoleto è la sua ultima opera: morì infatti prima che gli affreschi fossero del tutto compiuti. Sulla parete di fondo, nella curva dell’abside, divise da paraste dipinte, si riconoscono a sinistra l’Annunciazione, al centro la Morte della Vergine e a destra la Natività; nel catino absidale troviamo l’Incoronazione della Vergine alla presenza di Angeli e Santi. Nell’Annunciazione, Maria, seduta all’interno di un loggiato, si gira timidamente verso l’Angelo all’esterno di fronte al portico che, inginocchiato compitamente su un pavimento a intarsi marmorei, reca in mano un giglio; Dio Padre, sostenuto da nuvole e avvolto dalla luce dell’arcobaleno, invia lo Spirito Santo nel grembo della Vergine. Nelle sembianze di Maria è riconoscibile Lucrezia Buti, la donna amata da Filippo e madre del figlio Filippino, che dagli anni Cinquanta del Quattrocento dette il volto a numerose figure femminili dipinte dal Lippi. Nella parte centrale è raffigurata la Morte della Vergine: un gruppo di Angeli e Santi assiste alle esequie della Madonna sdraiata sul letto di morte. Nel gruppo si riconoscono lo stesso pittore, vestito in abiti carmelitani, affiancato da altri personaggi, forse i suoi collaboratori, e il giovane figlio Filippino Lippi, che proprio a Spoleto cominciò i suoi anni di apprendistato. A destra, di fronte alla capanna addossata alle rovine di un palazzo, è raffigurata la Natività in cui il Bambino Gesù è umilmente appoggiato a terra. A destra, sullo sfondo, è raffigurato l’annuncio ai Pastori. Al centro del catino absidale, su un brillante fondo blu e all’interno di un disco di luce, l’Incoronazione della Vergine: il gruppo celeste è contornato dalle gerarchie angeliche, oltre che dai Patriarchi, i Profeti, le Sibille e le eroine del Vecchio Testamento.
All’interno di questa Cappella è conservata la lettera autografa di San Francesco a Frate Leone, documento datato al 1224. Conservata originariamente nella chiesa di San Simone a Spoleto, è scritta su una piccola pergamena in pelle di capra. Si tratta di una delle due lettere scritte dal Santo e riconosciute dagli studiosi come autografe, quindi di rarissimo e inestimabile valore storico e religioso. Francesco si rivolge a Leone, uno dei frati più assidui e fedeli, sepolto accanto a lui nei sotterranei della basilica di Assisi: nelle parole di Francesco emerge un tono di commovente fraternitas.
La chiesa di Sant’Eufemia è uno dei più notevoli edifici romanici dell’Umbria. Restano incerte le sue origini: secondo l’ipotesi più accreditata, essa sorge sull’area che un tempo era occupata dal palatium quando Spoleto fu sotto il dominio dei Longobardi, che elessero la città a sede ducale. La basilica risulterebbe dunque come l’evoluzione della cappella palatina dei duchi longobardi dedicata alla stessa Sant’Eufemia. Nel X secolo alla Chiesa fu aggiunto un Monastero di monache benedettine; la galleria, che sovrasta le navate della chiesa, è quanto resta dello spazio destinato alle monache durante l’officio delle celebrazioni. L’interno, suddiviso in tre navate con l’alternanza di colonne e pilastri, sembra rimandare al romanico lombardo. In fondo alla navata centrale si può ammirare un bellissimo altare marmoreo collocato in origine nella Cattedrale decorato a motivi cosmateschi che presenta cinque rilievi con i simboli degli Evangelisti e dell’Agnello mistico.