Lsciando alle spalle la piazza e percorrendo una caratteristica stradina in pietra che un tempo costituiva il letto del fiume Corleone, l'itinerario conduce alla chiesa del Patrono San Leoluca, eretta in seguito alla peste del 1624, al Santuario dell'Addolorata e al silenzioso Eremo di San Bernardo, posto sul roccione del Castello Sottano.
Il biglietto è valido per tutto il giorno senza vincoli di orario.
La chiesa custodisce, tra le opere, una bellissima statua lignea dell’Angelo Custode e una statua del Santo risalente al periodo antecedente il XIV secolo. Imboccata la stradina che la costeggia, l’attenzione viene presto rapita dall’imponente roc... leggi di più
La chiesa custodisce, tra le opere, una bellissima statua lignea dell’Angelo Custode e una statua del Santo risalente al periodo antecedente il XIV secolo. Imboccata la stradina che la costeggia, l’attenzione viene presto rapita dall’imponente roccione su cui sorge l’Eremo di San Bernardo ai piedi del quale scorre il torrente Corleone, che attraversa tutta la cittadina. Giunti in Piazza Asilo, sarà possibile ammirare una fedelissima ricostruzione di un antico mulino in pietra, la cui grossa macina ci rimanda ad un’epoca remota, ai campi di grano e al pane fatto in casa. Durante lo svolgimento della visita, si avrà la possibilità di realizzare con le proprie mani il pane utilizzando i tradizionali strumenti di lavoro. Sarà inoltre possibile degustare il pomodoro siccagno, una varietà tipica di pomodoro dal sapore antico che nasce proprio nei territori del corleonese. Proseguendo, una suggestiva scalinata in pietra aprirà lo sguardo su uno straordinario paesaggio sito nella valle sottostante immersi in un forte senso di pace e tranquillità. L’Eremo, denominato anche Castello Sottano, insieme al Castello Soprano un tempo faceva parte della struttura difensiva del paese. Fu poi un inaccessibile carcere medievale e solo agli inizi degli Anni ‘70 divenne sede della comunità dei Frati Minori Rinnovati, che trovarono in questo luogo la possibilità di vivere osservando la Regola di S. Francesco nella sua originaria espressione: povertà, obbedienza e castità.
Il visitatore impossibilitato nella salita fino all’Eremo avrà modo di visitarlo attraverso una proiezione multimediale, così da non dover rinunciare alla scoperta di questo originale e suggestivo luogo. Fiancheggiando la grezza roccia, dove fa eco il fruscio del fiume, si giunge al Santuario di Maria SS. Addolorata, edificato nel 1749 su uno sperone di roccia. La chiesa custodisce uno dei culti più antichi e sentiti del paese, in particolar modo duranti i Riti della Settimana Santa. L’itinerario si conclude presso la trecentesca chiesa di Sant’Agostino, che cela al suo interno una bellezza tutta da scoprire: impossibile, infatti, non rimanere affascinati dai brillanti colori del suo Oratorio, un vero gioiello dell’arte corleonese.
nascondiL'itinerario presenta percorsi poco accessibili a persone con disabilità motoria.
Corleone non dispone di una propria Stazione Ferroviaria. I mezzi pubblici sono, quindi, limitati ad autobus da Palermo dell'Azienda Siciliana Trasporti (AST). Il modo migliore per raggiungere Corleone, quindi, è in auto: questo vi darà anche la libertà di esplorare le riserve naturali circostanti a vostro piacimento.
Da Palermo: inboccate la strada a scorrimento veloce per Agrigento fino allo svincolo di Bolognetta. Da qui dirigetevi verso Marineo (SS 118) e seguite le indicazioni per Corleone.
Da Catania: percorrete l'Autostrada A19 Catania-Palermo fino allo svincolo che immette sulla strada a scorrimento veloce per Agrigento. Da qui dirigetevi verso Marineo (SS 118) e seguite le indicazioni per Corleone.
Da Agrigento: percorrete la strada a scorrimento veloce Agrigento-Palermo fino allo svincolo per Lercara Friddi. Da Lercara imboccate la SS 118 in direzione di Filaga (bivio) e Prizzi (bivio) e proseguite per Corleone.
Da Trapani: percorrete l'autostrada A29 Trapani-Palermo fino allo svincolo per Partinico. Da Partinico proseguite sulla strada provinciale n.4 per S. Giuseppe Jato e poi sulla strada provinciale n.2 per Corleone
La chiesa, edificata grazie al contributo dei confrati e dell’intera comunità, è dedicata al santo patrono corleonese Leoluca Abate, eletto protettore della città 1575, anno in cui si ritenne che per sua intercessione la città venne salvata dall'ondata di peste. La chiesa ad unica navata, in stile barocco, fu arricchita dalle decorazioni ad opera dello stuccatore Teodoro Guarnieri nel 1700.
L’ANGELO CUSTODE L’opera in legno policromo di “Tobia e l’Angelo” fu realizzata nel 1762 da Salvatore Mazzarese, nativo di Corleone. La partecipazione della statua alla processione deteriorò l’opera, a causa dei frequenti urti e colpi, per cui di recente si sentì il bisogno di un restauro conservativo eseguito dalla restauratrice Belinda Giambra. IL MIRACOLO DELLA LEGNA Da questo miracolo nasce la tradizione di preparare ed accendere le “luminarie” in occasione della festa di San Leoluca. LA STATUA DI SAN LEOLUCA Nella nicchia in alto è situata la statua di San Leoluca, commissionata dall’omonima congregazione che esisteva già nella vecchia chiesa. Qualcuno sostiene che l’opera, che erroneamente rappresenta il patrono come un vescovo della chiesa latina, potrebbe anche risalire al XIII – XIV secolo e che fu rimaneggiata da Antonino Ferraro nel 1561. CURIOSITÀ In occasione della festa del santo patrono, il 1 marzo, la tradizione vuole che venga preparato il piatto di pasta tipico condito con finocchi, sarde, uvetta e mollica tostata.
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